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lunedì 28 febbraio 2011

News - Oscars 2011

E' terminata da poco la notte degli Oscar di quest'anno condotta dalla coppia Anne Hathaway e James Franco (beeeelli...).


Siano contenti per Collin Firth, migliore attore per "I discorsi del re"; Natalie Portman per "Il cigno nero"; "Alice nel paese delle meraviglie", "The social network" hanno preso un po' di premi e se lo meritavano. Mi spiace per Helena Bonham Carter; per Annette Benning e per James Franco...
Vabbè per stavolta comunque hanno fatto i bravi e non hanno premiato qualcosa di vergognoso.



Cinema - 127 ore

Il nuovo film di Danny Boyle con James Franco è un bel pugno nello stomaco... no forse non è la metafora giusta. E' un bello schianto di corsa contro una vetrina... boh. Mi ha parlato chiaramente. Il messaggio è inequivocabile. In un mondo in cui abbiamo difficoltà a capire cosa veramente sia importante, può capitare qualcosa di imprevisto che ci ricorda quanto siano prioritarie cose che diamo per scontate. C'è persino un messaggio pseudo evangelico: "Se "il tuo braccio" ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nel regno di Dio monco, che con due "braccia" andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile".

News - Libia

Bentornata Laura! La mia amica Laura era a Tripoli da tre mesi per un cantiere colossale. Siamo stati molto in ansia in queste settimane, fortunatamente sabato l'abbiamo incontrata. Era ancora scossa, ma era sana e salva. Ora la nostra preoccupazione è per chi è rimasto là e da quanto ci ha detto Laura non vive una situazione facile. Il fatto di non poter comunicare col mondo per due giorni, il rischio corso per arrivare all'aeroporto, col cuore in gola, con il cambio di tragitto dell'autista per non incrociare posti di blocco, sono state le prove più dure che ha dovuto affrontare la nostra amica, ma chi è rimasto a Bengasi e a Tripoli ora vive momenti durissimi.

venerdì 25 febbraio 2011

Vegetariani si può! Tofu

Tofu con verdure saltate.

Soffriggere qualche fetta di cipolla in olio d'oliva.
Tagliare a fettucce da due centimetri la scarola; tagliare alla julienne le carote e le zucchine; lavare i germogli di soia e incorporare tutto in padella fino a quando le verdure sono stufate, qualche minuto prima della fine della cottura e tagliare a cubetti il tofu (io l'ho preso nel vaso da Natura Sì) e fatello saltare con le verdure e aggiungete a piacimento un cucchiaio di salsa di soia se volete un piatto saporito, altrimenti se preferite un piatto delicato evitate la salsa di soia.

Buon appetito

Editoria - Alice Baum


Sembra ieri che Alice Baum era solo un sito. Sembra oggi che quel sito è diventato carta.
«E che cosa c’è stampato su questa carta?», mi chiederete voi, cari Lettori. Bè, una parte (non tutto, non son mica SCEMA) la trovate sul sito. Più in generale dentro Alice Baum si mettono tutte le cose diverse quando hanno un aspetto in comune. Tanto per cominciare, ho pensato che l’aspetto in comune per questo numero zero poteva essere l’apparenza, o l’inganno, o l’apparenza ingannevole. Tutto quello che sembra una cosa ma invece è qualcos’altro. Una robina semplice, tanto per riscaldarmi un po’.

lunedì 21 febbraio 2011

Film - Black Swan

Ieri avrei voluto vedere il nuovo film di John Cameron Mitchell "The rabbit Hole", ma tutte le sale davano "The Balck Swan" e così ho ceduto. Il film di Darren Aronofsky con Natalie Portman, Vincent Cassel e le grandi Barbara Hershy e Winona Ryder, lascia a bocca aperta, ma ha dei pregi. Già dalla prima scena riesce a portare il balletto ad un piano superiore rispetto a quanto avevano tentato di fare tutte le pellicole che ci avevano provato in passato. L’uso del digitale e la mediazione informatica travolgono lo spettatore in un’esperienza sensoriale inedita, si ha l’impressione di ballare in prima persona. Nel famoso “Due vite una svolta” ci voleva la grandezza di Baryshnikov per mantenere viva l’attenzione. Tre ritratti di donne dilaniate da pulsioni estreme e inconciliabili. La Portman è una creatura immacolata che non conosce gli aspetti più brutali della vita reale e che ha pensato di poter risolvere tutto con il duro allenamento, ma la tecnica non è tutto. La madre, nel film interpretata da Barbara Hershy è il classico personaggio castrante.


 Vorrebbe che la figlia fosse grande, ma la sua costante osservazione e oppressione ne limita le potenzialità. Avrebbe voluto essere una grande ballerina e malgrado abbia fatto di tutto per realizzare il suo sogno attraverso la figlia non vuole veramente essere superata e messa in ombra. Wynona Ryder è grandiosa nei panni di una non più giovane etoile, che viene pensionata per far spazio all’astro nascente.
Con qualche riserva ma da vedere.

Microsolchi n.13

Microsolchi n. 13 – Concerto dei Verdena all’Alcatraz di Milano – Sabato 19 febbraio 2011


Con il Microsolchi sui Soft Cell vi avevo accennato di “Wow”, il doppio album dei Verdena all’epoca non ancora pubblicato, tanto per dare una sferzata di contemporaneo all’angolo dei dischi (“Eh basta co’ ‘sta New Wave e Post Punk che, per la musica, sembra sia esistito solo il periodo dal ’78 all’ 84” – “Ah perché non è così?” – “Ah no dimenticavo i Nirvana”).
Ora il disco è uscito, ma più che “Wow”, mi sembra “Boh”. Complice il fatto di non averlo ancora ascoltato abbastanza e che forse è il disco più difficile del trio orobico (espressione, “trio orobico”,  copiata dalla recensione di Metro, mica paglia!) e che quindi necessita di un certo impegno.
Ho cercato, quindi,  di farmene un’idea attraverso le due  esibizioni live, a cui ho avuto la fortuna di assistere, proprio recentemente: La presentazione dal vivo alla Fnac ed il concerto di ieri sera all’Alcatraz.
D’altronde, per rendersi conto di chi siano e di cosa suonino i Verdena, bisogna vedere i live: che siano sul “palco sgabuzzino” del fnac, o sul “palchetto/cortile” del Magnolia o su quello mega amplificato dell’Alcatraz, il loro impegno e la loro furia è sempre la stessa.
Quindi, visto che i loro pezzi dal vivo ci guadagnano e che non ho ancora ascoltato bene “Wow”, cerco di farmene un’idea direttamente sul campo.
Ad aprire la serata c’è un gruppo spalla che si chiama “Spread” (o almeno così mi sembra di aver capito, quando si sono annunciati) che esordiscono con:“Buona sera, faremo l’aperitivo dei Verdena, in pratica vi romperemo le palle per una ventina di minuti, prima dell’arrivo dei Verdena”.
Ed infatti mantengono la promessa: attaccano con un genere fatto di chitarroni potenti, cambi di ritmo, accelerazioni, e testi al limite del demenziale tipo “una spremuta del mio cazzo in un bichiere di cristallo” o una parte di “fin che la barca va, lasciala andare”.


Pur essendo un gruppo spalla, suonano allo stesso volume stratosferico riservato poi ai  Verdena, cosa che non sempre succede ai supporter di turno, e più che rompere i coglioni al pubblico, lo deflorano.
Superato il trattamento shock degli Spread, finalmente, salgono sul palco i nostri eroi. C’è gia una novità: Alberto si siede dietro ad una tastiera tipo “piano fender”, e non imbraccia la chitarra fino al terzo o quarto pezzo. Usa il piano in distorsione, a mo’ di chitarra ritmica.
I pezzi di “Requiem”, il loro album precedente, coi quali avevano iniziato la loro opera di destrutturazione della forma canzone a favore di lunghe improvvisazioni, sembrano degli “easy listening” a confronto dei pezzi di “Wow”.
I Verdena di oggi sono puro istinto, sperimentazione, non ricercano la melodia e devo dire che, sinceramente, rimpiango lo “space rock” e le divagazioni psichedeliche di “Requiem”. I nuovi pezzi, a dir la verità, non mi entusiasmano, anche perché forse fatti proprio per non entusiasmare, ma per spingersi ancora più in là, per osare ancora di più, succeda quel che succeda.
Infatti le vere esplosioni, con tanto di pogo furioso delle prime dieci file, e con qualche temerario che si getta e si fa trasportare avanti e indietro dalle mani della folla che lo sorregge sopra alle  teste (cosiddetto “Crowd surfing”), si hanno con i pezzi tratti da “il segreto del Samurai” o dal loro primo album (suonano “dentro Sharon”) e  da “Requiem” il loro penultimo album.
Assolutamente epica “Nubi di Isacco”, proprio tratta da quest’ultimo, forse il pezzo migliore del concerto; questi sono i Verdena che adoro, in tutta la loro furia psichedelica, coi feedback, la voce lancinante di Alberto sdoppiata con l’eco, il basso potente di Roberta in distorsione.
Forse “Wow” è un disco di passaggio ed il prossimo disco sarà più definito, comunque il live non mi schiarisce le idee (i nuovi pezzi mi piacciono o no, Boh!).
Il concerto, sold out già da un mese,  però è grandioso e per i Verdena è un vero e proprio trionfo.
Mai 11 euro (e dico 11Euro! costo del biglietto) furono spesi meglio.
E come sempre, è stato un piacere! Ciaooo Mauro.  

News - Sanremo

Serata-Sanremo sabato con amici. Non si riesce mai a sentire una canzoni ma è divertente sparlare di tutti. Compare Belen e una amica racconta di quando è stata approcciata da Corona in palestra; Compare la Canalis e qualcuno dice di averla vista in un bar molto "alterata". Gli unici che abbiamo salvato sono La Crus e Madonia/Battiato, complimenti anche a Carmen Consoli che ha cantato insieme a Franco (Battiato) venerdì.


Mi sono piaciute anche Nathalie (vincitrice di x-factor) con L'Aura. Tutto il resto ha dato spunto per feroci commenti, i top è stato raggiunto dal siparietto Morandi/Ranieri siamo stati tentati a cambiar canale.

giovedì 17 febbraio 2011

News - Sanremo

Mentre macrileo disegna l'ultima striscia per Beat e per LUI, buone notizie sui PM di Milano. Intanto comincia pure il festival. Quando ero piccolo andavo a trovare i nonni a Sanremo. Stavano in una casa che tenevano sei mesi l'anno. Non capitavo mai durante il periodo del festival, per via delle vacanze scolastiche ci andavo o a Natale o a Pasqua, ma la Sanremo è rimasta nel mio cuore. Qualche anno fa sono riuscito ad andare una serata all'Ariston durante la conduzione Bonolis. Ero in una supervip quinta fila e mi sono divertito ancor di più perchè un mio amico mi aveva regalato i biglietti.



Quest'anno sto vedendo lo spettacolo anche se Morandi mi sembra inadeguato. Mi piacciono Luca e Paolo, perchè sono coraggiosi. La Crus perchè sono fedeli al loro percorso. Battiato perchè dice : "Io vivo nei panni di un alieno che non vola. Che non mi assomiglia ma, Io vivo ai margini di una vita vera". E come dargli torto con quello che abbiamo visto negli ultimi anni. Un'amica ha detto che la Pravo sembrava la Montalcini la prima sera e mi ha fatto morire dal ridere. Chi altri ha cantato? Tutti un po' boffonchianti e/o ululanti. Vedremo le prossime puntate.

lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando? Alessandra Bocchetti

Magnifico intervento da Piazza del Popolo

http://www.youtube.com/watch?v=1pFzR1f9eKA

Microsolchi n 12

Eurythmics – “In the garden” – 1981 Rca  

 " In the garden " , ovvero gli Eurythmics quando ancora non erano gli Eurythmics,  ed Annie Lennox quando ancora non era Annie Lennox. Parto con la storia. Erano i primi anni novanta, più verso la metà che verso l’inizio della decade, quando, grazie ad una trasmissione serale di Radiopopolare, condotta ,  per un’ora alla settimana ,  dal proprietario di “Supporti fonografici”, all’epoca il più importante negozio di Milano di dischi di importazione, perdo la brocca per il mondo dell’indie.
Indie (indi): tutta quella musica, all’epoca principalmente proveniente dall’Inghilterra, pubblicata da etichette indipendenti  , i cui ascoltatori/fanatici   formano una  " parrocchietta "  (la famosa parrocchietta degli indie kids) all’interno della quale la parola “commerciale” è peggio della lebbra ed i cui membri si sfidano al gioco al massacro del “questo gruppo l’ho visto suonare davanti a tre persone quando ancora non aveva un contratto discografico e i primi tre singoli sono belli ma il primo album è  già COMMERCIALE” ,  ORRORE!
Fu proprio durante questo mio periodo di invasamento  " musical radical sonb "  che un mio amico ,  un giorno a casa sua ,  tira fuori questo disco e mi dice: “Ma tu che la meni tanto co’ sti  gruppi alternativi di “guitar pop” che conosci solo te, senti un po’ sto’ disco e dimmi cosa ne pensi” . 
Figurati, io gli Eurithmics! che ,  anche se  avevano fatto quel capolavoro di “Sweet Dreams” , per me, che ero in pieno delirio indie, erano da considerare alla stessa stregua di “Albano e Romina” , Ça va sans dire!
Piccolo mea culpa : proprio per colpa di questo mio snobbismo dell'epoca,  mi sono perso i Nirvana, che quando fecero il botto ,  con gli ottomilioni di copie vendute di Nevermind, io li avevo già messi nel calderone del “grunge” ,  senza sforzarmi minimamente di ascoltarli.
Grave lacuna che ho abbondantemente recuperato con gli anni a venire, ma i pochi live ,  che hanno fatto in Italia ,  me li sono persi, Ahimè!
Finito col “Mea culpa”, torniamo agli Eurithmics di “In the garden”; insomma ,  il mio amico mette su questo disco dell’81 e stupore! Ha lo stesso suono dei gruppetti snob che ascolto io, solo che loro, gli Eurithmics, ci erano già arrivati quindici anni prima.
La cosa che più ti stupisce è la voce di Annie Lennox. Qui canta come non canterà mai più in nessun altro dei dischi a venire: il suo timbro vocale è tenue e la sua voce sussurrata, sospirata, non aggressiva e potente come sarà nei dischi successivi.
Meglio prima o meglio dopo?  Bohla questione non è questa, sono due modi diversi di cantare, come se fossero due cantanti diverse.
La voce tende ad amalgamarsi con la musica, non a prevalere, in alcuni casi (tipo  in “Belinda”) come se fosse registrata allo stesso volume degli altri strumenti.
E che dire della musica? E’ un disco principalmente  " di chitarre " , in alcuni casi anche  "di  feedback "  ( come  in “Caveman Head” o in “All the young people of today”) ,di sperimentazione (c’è un corno francese in “Never gonna Cry again”,  o  i rumori del parco in “English summer” ). Ci sono anche le tastiere ,  ma servono per abbellire  e  non  fanno il suono  di questo disco ,  come  sarà  in seguito  negli Eurythmics .
Il ritmo è scandito dalla canonica batteria e dal classico  "basso in primo piano "   tipico del  suono della  New wave (Ascolta  “Take me to your heart”).  Meraviglia! 
Tutto  ciò è opera di Dave Stewart , che, leggevo da qualche parte, dopo questo disco, chiederà un prestito in banca per comprarsi la tastiera con la quale farà "Sweet Dreams", infatti all'epoca i sintetizzatori costavano una fortuna (ma ve lo immaginate in Italia, andare in banca e chiedere un prestito per una tastiera?).
Fortunatamente quel singolo diventerà un hit mondiale, e forse Dave oltre a ripagare il prestito si sarà comprato anche la casa (Tutto meritato!).


Stavolta il supporto fonografico o pezzo di plastica, che dir si voglia, esiste, infatti la Sony/Bmg, qualche anno fa, ha rimasterizzato e ristampato tutta la discografia degli anni '80 degli Eurythmics in edizioni veramente curate, sia dal punto di vista grafico (con foto inedite  e un sacco di aneddoti/informazioni nel libretto) che musicale (come bonus tracks i singoli tratti dall'album, completi di b-sides).
Un Consiglio: Ne vale la spesa, fidatevi!
E come sempre, è stato un piacere. Ciaooo Mauro.

News - Se non ora quando?

Eravamo in 100.000 ieri a Milano, un fiume di persone da Piazza Duomo a Piazza Castello. I più coraggiosi si sono arrampicati sul monumento di Cairoli. Sono intervenuti sul palco, presentati da Teresa Mannino, personaggi famosi e meno famosi. Tutti uniti per dire basta. Per ribadire quei concetti che negli anni sembravano dimenticati. Dignità, rispetto, meritocrazia, lealtà. Gad Lerner, Dario Fo, Franca Rame, Ottavia Piccolo, Massimo Cirri.



venerdì 11 febbraio 2011

Film - SPUN di Jonas Akerlund

Qualche sera fa ho rivisto "SPUN" di Jonas Akerlund. Il film è divertentissimo, racconta la vicenda di un giovane per bene che fa uso di meth. Per avere la sostanza viene risucchiato in mondo popolato da persone più o meno psicopatiche, pericolose, ignoranti. La colonna sonora è di Billy Corgan, che tra l'altro compare in un cameo. Altre apparizioni degne di nota: Debbie Harry, Rob Halford, e Judas Priest. Il cast è fenomenale: adoro Brittany Murphy strippata per tutto il film, Mena Suvari riesce ad essere disgustosa quasi quanto Mikey Rourke che si toglie la dentiera. Il film è un omaggio a "Pink Flamingos" di Waters. Il mio mito comunque è Debbie Harry. La front woman dei Blondie ha due o tre scene memorabili, da ricordare tra le sue migliori apparizioni cinematografiche con "Videodrome" di Cronenberg e "Hairspray" di Waters.



mercoledì 9 febbraio 2011

News - Manifestazioni del 13 Febbraio

"Se non ora quando?" Concita de Gregorio invita tutte le donne italiane che si sentono insultate dalla condotta del leader del Pdl. «Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato – scrivono le promotrici – legittima comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni. Chi vuole continuare a tacere lo faccia assumendosene la pesante responsabilità. Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando?» All'appello si può aderire inviando una mail a mobilitazione.nazionale.donne@gmail.com.
http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/
http://tv.repubblica.it/dossier/caso-ruby-donne-dicono-basta/se-non-ora-quando/61080?video=
La giornata di mobilitazione indetta per il 13 febbraio in tutte le grandi città italiane.



E’ prevista inoltre sempre per il 13 febbraio una manifestazione davanti al Tribunale di Milano: sarà organizzata da Michele Santoro, Marco Travaglio e Barbara Spinelli. Una protesta scevra dalla politica che ha lo scopo di fermare gli attacchi quotidiani contro giornalisti e giudici.

Voci contraddittorie dicono che la manifestazione davanti al Tribunale sia stata rimandata, è vero?

News - Dive in menopausa



Le dive di tutto il mondo possono rivendicare il loro diritto alla menopausa. E' successo in Italia con la veterana "mamma" d'Italia, Stefania Sandrelli e ora anche in Spagna con Carmen Maura. Carmen infatti ha appena lanciato con una notissima azienda, uno yogurt studiato per dare un maggior apporto di calcio alle donne in menopausa.



lunedì 7 febbraio 2011

Microsolchi n. 11

Faust’O – “Poco zucchero” – 1979 Cgd/Ascolto

“Un pacchetto di Kleenex e maiali in lamé…sempre mediando con gente più vecchia di me… vecchie ragazze coi seni scoperti perché?...ruvidi giochi di gente per bene a metà…stupida gente che crede nell’ambiguità… sempre qualcuno che fugge , ma solo a metà”.
Ma cos’è? Un pezzo di Marco Travaglio sui fatti “da basso impero” dei nostri governanti, nel febbraio del 2011? No, è un estratto da “Kleenex”, è il 1979 e l’autore è il Sig. Fausto Rossi, in arte Faust’O.
Di fronte a certi capolavori, sospendo il mio motto “Fuck mp3!”, anche perché, in questo caso,  è l’unico modo per recuperarlo (Grazie al Sig. Coldtears http://thecoldtears.blogspot.com/ che l’ha messo a disposizione su http://www.megaupload.com/?d=WXW0DP4M), a meno che non lo si voglia comprare su ebay a prezzi da strozzinaggio o avere la solita botta di culo e trovarlo a 9 euro al mercato dell’usato.
Attualmente, della produzione discografica di fine settanta-inizio anni ottanta di questo straordinario artista, esiste solo una raccolta in economica “Le più belle canzoni di”, come per Wilma Goich!, che è sempre meglio di un pugno in un occhio, ma è troppo poco, non si può andare avanti a raccolte, dai!
“Poco zucchero”sono 8 brani di grande pop d’avanguardia, per un totale di 32 minuti di libertà assoluta, sotto la direzione di Alberto Radius.

Ed è proprio la chitarra di Radius che dà quel valore aggiunto a mo’ di ciliegina sulla torta: funky in “Cosa rimane” e “Oh,Oh,Oh”,  in distorsione nell’assolo di “in tua assenza” ed usata come metronomo nel brano  “Funerale a Praga”.
Tutto questo su tastiere moog (sempre in “Funerale a Praga”), organo farfisa (ne “il lungo addio”), casio sax (in “attori malinconici”); insomma tutta roba avveniristica nel 1979, ecco perché musicalmente, ancora oggi, non teme confronti con le produzioni attuali.
Naturalmente non avendo le classiche note di copertina, perché non c’è neanche la copertina (ritorno al Fuck mp3!), questi sono gli strumenti che ho riconosciuto, fidatevi!,  perchè come diceva Jannacci, nella vita “ci vuole orecchio!”.
Se poi aggiungiamo la voce tagliente del sig. Rossi ed i suoi testi anarchici, il capolavoro è servito.
Ah dimenticavo, ad ottobre dell’anno scorso, Faust’O ha fatto un concerto alla Casa 139 di Via Ripamonti, qualcuno l’ha visto? chissà come sarà oggi? Andrò a curiosare su You Tube.
E come sempre è stato un piacere” Un saluto a tutti! Ciaooo Mauro

Jamie Hewlett

Jamie Hewlett è tra i fumettisti forse quello che più di tutti è riuscito a diventare una star. Dopo il suo primo grande successo "Tank Girl" che divenne un fenomeno in Inghilterra, ci fu per Jamie un momento di oblio dopo il fiasco del film tratto dal fumetto che l'aveva reso celebre. Il grande ritorno arriva con l'amico Damon Albarn, ex leader dei Blur. I due annoiandosi mentre guardavano Mtv decisero di realizzare il primo gruppo virtuale: i Gorillaz. Il gruppo ha venduto milioni di dischi, ha vinto numerosi premi tra cui gli Mtv Awards, GQ Award, l'Ivor Novello Award ecc...



Il successo di Jamie l'ha portato ad avere una personale al Design Museum a Londra, il premio come miglior designer dell'anno, incarico di realizzare il Kabaret's Prophecy uno dei locali più cool di Londra e malgrado questo quando passa su un red carpet capita che ancora pochi lo riconoscano... triste sorte del fumettista.

Model - Robert Perovich


La sua prima apparizione risale ad uno spot per Huho Boss. Un ragazzetto scafato lanciava delle carte da gioco e modicchiava un corpo femminile. Dopo qualche anno l'abbiamo visto tornare grazie a Jean Paul Gaultier per il profumo Le Male. Lo spot è molto Gaultieriano, marinai e alcove.

venerdì 4 febbraio 2011

Fumetto - Beat Magazine

In uscita il nuovo numero di Beat Magazine dove compare l'intervista che ho fatto a Sonia Bergamasco e il fumetto che ho realizzato per lei.

mercoledì 2 febbraio 2011

Fumetto - Alessandro Fullin

Esce oggi il nuovo numero di Lui Magazine. Questo mese oltre alla striscia sul film "Hereafter", ci sarà anche una mia intervista ad Alessandro Fullin e una pagina a fumetti che ho disegnato su di lui, ispirandomi al suo spettacolo "Chi ha ucciso Oscar Wilde?"



Meno carne. Si può!

Da quattro mesi sono tornato ad essere attento alle mie scelte alimentari. Non è necessarrio consumare carne in continazione e soprattutto ci sono tante alternative più digeribili e dietetiche.
E' molto divertente andare al banco della verdura e pensare come impiegare in modo originale gli ortaggi in cucina. Consiglio due ricette:

1) Ragut di melanzane (facile; tempo 20 min; 4 persone).
Sbucciate due melanzane, tagliatele a fette di 1cm e sbollentatele in acqua salata per 10 minuti.
Scolate le melanzane e sminuzzatele.
Sofreiggete due fettine sottili di cipolla in olio d'oliva, aggingete dopo un minuto due lattine di pomodori a pezzettoni e le melanzane sminuzzate, a piacere sale o un dado vegetale. Fate rapprendere il sugo a fuoco vivace per 10 minuti, girandolo spesso.
Mettete a bollire l'acqua e lessare 80 grammi di pasta a persona; scolate e servite col sugo.




2) Scaloppine di soia (facile; tempo 20 min; 4 persone).
Mettete a bagno le bistecche di soia per dieci minuti, due o tre pezzi a testa.
Spremete un limone; asciugate facendo un po' di pressione le bistecche con della carta assorbente, scolerà un pò dell'acqua in eccesso; Infarinate le fettine e dopo aver sciolto una noce di burro e un cucchiaio d'olio in padella mettetele a cuocere. Dopo averle lievemente arrostite per un minuto su ogni lato, aggiungete il succo di limone e un dado vegetale. Lasciate rapprendere il limone e impiattatele.