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sabato 12 novembre 2011

George Micheal “Simphonica” The Orchestral Tour

Forum di Assago 11 novembre 2011

E’ un Forum in “versione teatro” quello che ci aspetta stasera, come non l’avevo mai visto, con tanto di sedie ordinate nel parterre e di sipario drappeggiato.
E il suono? Si rivelerà non da meno: pulito, preciso, senza sbavature come nelle migliori sale da concerto.
Ore 9 e un quarto circa, la magia ha inizio. Il sipario è ancora chiuso, l’orchestra inizia a suonare ed il nostro George inizia a  cantare con una luce dietro di sè che proietta la sua ombra ingigantita sul telone, a mo’ di ombre cinesi. E’ subito pelle d’oca.
Non conosco il pezzo e quindi la sorpresa è ancora più grande, ma tutti  rimaniamo sbalorditi dalla bellezza della sua voce. Un timbro caldo e  pieno, come le migliori voci del soul ed una potenza vocale sapientemente dosata, che, quando sale nei due o tre picchi del ritornello, ti mette veramente i brividi addosso (per me il pezzo migliore del concerto, me lo andrò a cercare su You tube).

Insomma, si capisce subito che si volerà alto con un repertorio che spazia dagli standard del jazz tipo “My baby just cares for me” di Nina Simone o “Brother can you spare a dime” di Bing Crosby a  “True faith” dei New Order rifatta in chiave orchestrale  a “Roxanne” dei Police, passando per un omaggio/tributo ad Amy Winehouse con “Love is a loosing game”.
Del suo repertorio personale, notevole l’esecuzione di “A different corner” , primo pezzo solista di George dopo lo scioglimento degli Wham! e che quando uscì sembrava il canto del cigno, un pezzo minore da carriera finita. A risentirla questa sera è di una bellezza strepitosa e la reazione mia e dei miei amici è proprio: “Ma come abbiamo fatto a non accorgerci che era così bella?”. Molto intensa anche “Praying for time”, con le immagini di un sole che mi ricordano “Odissea 2001”
Di Kubrick.
Verso il finale l’atmosfera si scioglie e siamo tutti in piedi a ballare “Amazing” e “Freedom” con l’orchestra in versione unplugged con tanto di bonghi.
Giudizio: Concerto coinvolgente, esecuzione di gran classe e dimostrazione di vero stile.
Ps.
Mi sembra incredibile ripensare agli anni ’80 e a quanto George Micheal fosse stato spinto dai media  più per  la sua immagine che per il suo valore artistico. Con il senno di poi, dietro a quel “sex symbol” c’era soprattutto un artista dal talento straordinario, ed il concerto di stasera ne è la riprova.
E come sempre, è stato un piacere. Un Saluto dal Vostro Mauro 

Macrileo: Strepitoso per tutto lo spettacolo, George risulta grandioso persino nella cover di Rihanna "Russian roulette"; mi è piaciuto tanto anche il numero di "Feeling  good" con un video di Burlesque interpretato da Dita Von Teese, chi altri?

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