A prima vista i rimandi a Lachapelle sono inevitabili. Però
la prospettiva è diametralmente opposta. Rancinan vede con preoccupazione la
perdita delle radici, del senso della Storia, la voracità dei
"moderni" dove "la realtà sotto il giogo sensazionale della
finzione ha rassegnato le sue dimissioni". Lachapelle sembra compiaciuto.
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