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giovedì 29 settembre 2011

Kasabian Velociraptor

Kasabian

Sergio Pizzorno

Il Gorillaz sposato


Jamie Hewlett (l'inventore dei Gorillaz) e Emma De Caunes si sono sposati St Paul de Vence in Provenza. Al matrimonio era presente anche Damon Albarn. Emma è un'attrice francese, tra gli ultimi film da lei interpretati "L'arte del sogno" di Michel Gondry per cui aveva già recitato nel video di  Knives Out dei Radiohead, nei panni della ex ragazza di Thom Yorke.
http://www.youtube.com/watch?v=CJ1iMQA0egc&ob=av2e

Classifiche 29/09/2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Tony Bennett “Duets II”;
2. Lady Antebellum “Own the night”;
3. Adele "21".

Gaga torna al primo posto in America, questa volta grazie a Tony Bennett e al duetto incluso nel nuovo album del grande crooner.

Hot 100 (singoli)
1. Maroon 5 feat. Christina Aguilera “Moves like Jagger”;
2. Adele “Someone like You”;
3. Foster The People “Pumped Up Kicks”.

Uk Chart:
1. Kasabian "Velociraptor”;
2. Ed Sheeran “+”;
3. Adele "21".



 Italia (FIMI):
1. Giorgia “Dietro le apparenze”;
2.
Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
3. Dream Theatter “A dramatic turn of events”.

mercoledì 28 settembre 2011

Microsolchi n. 22 – Nirvana “Nevermind” – 1991/2011 Geffen records


“ A mulatto, an ebano, a moskito, my libido, a denial, a denial!”: eppure nel 1991 questo verso, tratto dal ritornello di “Smells like teen spirit”, ha cambiato la vita di un’intera generazione. Certi testi, nel rock, si possono, ma  non si devono tradurre alla lettera; ciò che importa è come suonano.
Dave Grohl, batterista dei Nirvana, citava in un’intervista l’esempio di “My sharona” dei Knack:”Cosa significa My sharona?Assolutamente niente, eppure mi ha cambiato la vita”.
Se poi ci aggiungiamo che la versione finita su disco e consegnata alla storia di “Smells like teen spirit”, primo singolo di Nevermind, è quella suonata in studio la seconda volta, già si comprende come certe cose devono accadere per forza.
La potenza di quel singolo fu impressionante e, grazie ad Mtv, entrò nelle case di tutto il mondo imponendo un vero e proprio “immaginario grunge”, fatto di camicie a quadrettoni stile boscaiolo, jeans strappati,capelli lunghi e scapigliati, chitarre fender jaguar dal suono corpulento e tellurico; insomma, tutto quanto si vedeva e si udiva in quel video.
All’epoca si parlò dei Nirvana e del “grunge” come della musica della “generazione X”, cioè quella senza più ideali da difendere e valori in cui credere, che passa le giornate fra WalMart (catena di ipermercati negli Stati Uniti) ed il divano di casa, davanti alla televisione accesa.
Detrattori a parte, il grunge, dopo “Teen spirit”, diventò fenomeno di massa in tutto il mondo ed il logo dei Nirvana, quello con lo smile “sballato” di colore giallo, cominciò a circolare ovunque.
Forse è stata l’ultima volta che la musica riusciva a creare dei gruppi di “identificazione di massa” per i teenager dell’epoca, come era accaduto alle generazioni precedenti con “i punk” “i dark”, “i paninari”, con tutti i meccanismi legati a questo tipo di fenomeni.
Se eri grunge avevi la tua musica (Nirvana, Pearl Jam, Stone Temple Pilots, Alice in Chains, L7 per i più arditi), i tuoi vestititi (look trasandato da boscaiolo ribelle), i tuoi film (mi viene in mente “Singles” con Matt Dillon ).
E’ anche questo il motivo per cui i Nirvana all’epoca mi sono sfuggiti, mi sembravano “una moda”, ed insieme a tutto quel calderone del grunge non capii quanto la loro miscela di punk e melodie pop fosse  nuova e travolgente.
Passata la sbornia dei media per il grunge, ho avuto l’illuminazione ascoltando una sera “Planet Rock” su Radiodue, in occasione dell’uscita di “From the muddy banks of the wishkah”, un disco postumo fatto di  esibizioni live registrate in giro per il mondo, di cui una presa da un concerto tenutosi a Roma.
In quell’occasione il conduttore spiegava come i Nirvana riuscissero ad ottenere quel suono: in pratica una specie di gigantesco feedback che ad ogni rientro diventa sempre più pieno, fino a generare un magma compatto e pastoso; aggiungiamoci poi la voce potente e viscerale di  Cobain e si ottiene quell’onda d’urto di proporzioni colossali.
Comprai subito il cd di “In Utero” presso un ipermercato (pura generazione X!) e poi il cd usato di “Nevermind” da Metropolis di Via Padova.
Per essere un cd del 1991, “Nevermind” ha già un suono molto pieno e corposo, quasi non ci fosse bisogno di nessuna versione remastered, ed il vinile, (potevo farmelo mancare con quella copertina?) ancora meglio.
Ora la geffen pubblica, in occasione del ventennale, due ristampe in vinile, di cui una in picture disc, e due versioni “cd deluxe” ,di cui una “super deluxe”, (con 4 cd e un dvd, tanto per non invogliare i collezionisti).
Io ho preso la cd deluxe semplice (e così siamo alla terza versione dello stesso disco!) ed onestamente devo dire che però ne vale la spesa: il suono è ancora più corposo e d’impatto ed è veramente una goduria ascoltare i Nirvana con una resa sonora di quel livello.
Pezzi preferiti: Non si può scegliere, la playlist del lato A (“Smells like teen spirit”- “in bloom” – “Come as you are”- “Breed” – “Lithium “- “Polly”) è il dna dei Nirvana: il lato B con “Drain you” e la chiusura con “Something in the way”, epocale.
Da vedere assolutamente l’esibizione dei Nirvana alla televisione francese ai tempi di “In utero” con Cobain che, durante “Drain you”, sbatte al suolo la chitarra, dopo che ha smesso di funzionare, ed urla un “Daaamn!” da far tremare la terra (http://www.youtube.com/watch?v=988Cst8qXGo&feature=results_main&playnext=1&list=PL59E8AAD5C02EB913).
Come diceva Jack Endino, il produttore di Seattle che per primo ascoltò Cobain, nel documentario “The last 48 hours of Kurt Cobain”: “La prima volta che ascoltai Kurt mi resi conto che  aveva una voce incredibile ma soprattutto un urlo incredibile, e con un urlo incredibile vai molto lontano nel Rock ‘n’ roll !”.
E come sempre è stato un piacere, il vostro Mauro.

martedì 27 settembre 2011

Cortney Love 1991-2011


Courtney Love nel 1991.

Dopo vent'anni da "Nevermind", il disco che rese famosa la band di Seattle, cosa sarebbe successo a Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, se fosse ancora tra noi? Oggi avrebbe 44 anni, ma quale sarebbe stata la sua evoluzione? Vedendo la trasformazione della "vedova" Cobain, nessuno avrebbe immaginato nel 1991 che Courtney Love sarebbe diventata il tipo di donna che veste Chanel. Negli ultimi anni, Courtney è una presenza alle più importanti sfilate e ha modificato considerevolmente il suo look. Che look avrebbe scelto per Kurt? Probabilmente l'avrebbe fatto passare per Alexander MaQueen fino ad arrivare a Marc Jacobs. Oggi probabilmente Kurt e Courtney avrebbero l'aspetto di un'altra famosa coppia del rock: Gwen Stefani e Gavin Rossdale.
Courtney nell'ottobre 2010 alla sfilata di Karl Lagerfeld per la stagione primavera estate 2011 di Chanel.

lunedì 26 settembre 2011

Nirvana

Queer Collection n. 33

Le Refuge di Francois Ozon
"Le refuge" di Ozon è un film riuscito e pieno di ottimismo. La vita vince su tutto e non discrimina. Una bambina può vivere anche dopo l'overdose di un padre tossicodipendente e l'abbandono da parte della madre. Uno "zio" improvvisato può crescere un bambino meglio di una madre? Forse sì.  

Nevermind it's only show business

Nevermind Anniversary

Sono passati vent'anni...

Nevermind

Classifiche 22/09/2011

Classifiche 22/09/2011
Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Lady Antebellum “Own the night”;
2. Adele "21";
3. Lil Wayne “Carter IV”;

Hot 100 (singoli)
1. Maroon 5 feat. Christina Aguilera “Moves like Jagger”;
2. Adele “Someone like You”;
3. Foster The People “Pumped Up Kicks”.

Uk Chart:
1. Ed Sheeran "+”;
2.
Adele "21";
3. Example “Playing in the shadows”;
Nota 2: al 9° posto entra in classifica Doris Day!?!

 Italia (FIMI):
1. Giorgia “Dietro le apparenze”;
2.
Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
3. Dream Theatter “A dramatic turn of events”;

giovedì 22 settembre 2011

Linda Evangelista VS Pinault

New York come Versailles? Sembra di sì, dopo più di duecento anni, alla corte del re, compaiono ancora figli illegittimi e le favorite avanzano pretese strabilianti. Francois-Henri Pinault, il padrone del gruppo PPR, valutato 28 bilioni di dollari e proprietario di marchi come Gucci, Bottega Veneta e Yves St. Laurent, è uno degli uomini più potenti nel mondo della moda, è sposato con l'attrice Salma Hayek da cui ha avuto una figlia nel 2007. Quest’estate il New York Post ha rivelato che Pinault e la super top model Linda Evangelista hanno avuto un figlio nel 2006. La cosa era stata smentita dalla modella che in un primo tempo aveva dichiarato che il padre fosse un architetto newyorkese; Linda aveva provato ad avere figli con altri uomini, ma non c’era mai riuscita, quando ha scoperto di essere in attesa del figlio di Pinault, ha preferito tenerlo, malgrado la loro relazione fosse finita. Settimana scorsa finalmente Pinault si è pronunciato sul piccolo Augustin James, dichiarando che il bambino è perfettamente integrato nella famiglia e sua figlia Valentina lo considera un fratello.
Linda nel 2001

Chissà se Salma Hayek, la madre di Valentina e moglie di Pinault prepara la “merenda” ad entrambi? Comunque nel frattempo Linda, la modella che negli anni 90 dichiarava di non alzarsi dal letto per meno di 10.000 $ al giorno, ha chiesto attraverso i suoi avvocati un assegno mensile di 48.000 $ per il piccolo Augustin, dichiarando che la cifra è conforme agli standard di vita di un bambino di Manhattan.
Macrileo
Linda nel 2009

lunedì 19 settembre 2011

Thomas Dozol

Thomas Dozol è un fotografo. I suoi soggetti preferiti sono gli esseri umani. Lo chiamerei un ritrattista. Nel 2008, con la mostra “I’ll be your mirror” Dozol presentava 30 persone viste nella loro intimità. La curiosità di Dozol lo spinge ad investigare nei momenti più privati della vita quotidiana delle persone. I soggetti erano, in quell'occasione, catturati dopo la doccia, sempre svestiti in quella dimensione di spontaneità che è in netto contrasto con la maschera che spesso portiamo "fuori", nella vita di tutti i giorni.

 Nel 2011 con la mostra “All Together Now” Dozol si è spinto oltre, il concetto di intimità è sondato ancora più in profondità. I ritratti sono decontestualizzati e scultorei, quasi a rappresentare, l’essere umano e non più una persona specifica nel suo habitat. Le fotografie inoltre sono influenzate dalla riscoperta delle utopie del XX secolo. In particolar modo la sovrapposizione dei colori primari ai soggetti ricorda La Cité Radieuse di Le Corbusier a Marsiglia e il suo ottimismo per un mondo migliore che ancora possiamo sognare.
Dozol con il compagno Michael Stipe.

“Carnage” di Roman Polanski

Dalla piece teatrale "Il Dio della carneficina" di Yasmina Reza, con le due super coppie di genitori:
Kate Winslet & Christoph Waltz e Jodie Foster & John C. Reilly. Tutto comincia con una lite tra ragazzini nel parco. Le due famiglie tentano di limitare i danni. Il figlio della coppia Foster/Reilly è stato ferito e la madre del ragazzo non aspetta altro che un’occasione come questa per dar voce al proprio malessere. La Foster interpreta una donna sensibile, dal grande rigore morale, quel tipo di donna integerrima con cui può diventare difficile vivere. Non perdona le debolezze e cerca di resistere al sistema in ogni istante. Per lei ogni gesto ha un valore politico. La capisco intimamente, ogni giorno quando vediamo la rappresentazione del mondo che ci danno i media, abbiamo un senso di sdegno che ci porta a decidere di non conformarci. Ma la vita è dura e resistere alla corrente può essere uno sforzo disumano. Tutta la mia comprensione per persone di questo tipo, ma tutta la mia compassione per i compagni di queste eroine moderne. Scegliere di essere irreprensibili è difficile, ma imporlo agli altri è una tortura.

La coppia Winslet, Waltz è l’opposto, i genitori dell’”aggressore” sono due persone rampanti, per vivere si sono abituate ai compromessi dettati dal business; il marito è un avvocato alle prese con la difesa di un’industria farmaceutica che ha messo sul mercato un prodotto nocivo, che tra una telefonata e l’altra mostra senza vergogna il suo cinismo. La Winslet è una madre che vuole difendere il proprio figlio e per colpa del lavoro si sente in colpa per il tempo che vive trascurando il proprio pargolo. Un bel match, una reazione chimica a catena che sorprendentemente ci mostra anche inediti cambi di partner, nei momenti in cui le divergenze di coppia avvicinano prima i mariti, poi le mogli. A differenza di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” il tono è molto più divertito e la drammaticità è continuamente smorzata da situazioni esilaranti.

venerdì 16 settembre 2011

Classifiche 15/09/2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Lil Wayne “Carter IV”;
2. Adele "21";
3. George Strait “Here for a good time”.

Nota: torna in classifica “1” dei Beatles.

Hot 100 (singoli)
1. Maroon 5 feat. Christina Aguilera “Moves like Jagger”;
2. Adele “Someone like You”;
3. Foster The People “Pumped Up Kicks”.

Uk Chart:
1. Example “Playing in the shadows”;
2. Adele "21";
3. Joe Mcelderry "Classic".

Nota 2: al 9° posto entra in classifica Doris Day!?!


 Italia (FIMI):
1. Giorgia “Dietro le apparenze”;
2. Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
3. J.Ax “Meglio prima”;

mercoledì 14 settembre 2011

Capitalism a love story di Michael Moore

Michael Moore con il suo film, per chi non l'avesse visto quando è uscito nel 2009, ci da una spiegazione ancora valida per capire la crisi economica che ci ha colpiti negli ultimi anni.
L'America viene definita come una plutocrazia, e Forbes ci dice anche chi partecipa al "banchetto".
http://www.forbes.com/wealth/billionaires#p_12_s_arank_-1__-1
Povero Berlusconi è solo al 118 posto dei bilionari di tutto il mondo.

venerdì 9 settembre 2011

Classifiche 8/09/2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Lil Wayne “Carter IV”;
2. Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
3. Adele "21".

Hot 100 (singoli)
1. Adele “Someone like You”
2. Maroon 5 feat. Christina Aguilera “Moves like Jagger”.
3. Foster The People “Pumped Up Kicks”.

Uk Chart:
1. Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
2. David Guetta "Nothing but the beat";
3. Will Young “Echoes”.
 
Italia (FIMI):
1.
Red Hot Chili Peppers “I’m with You”;
2.
J.Ax “Meglio prima”;
3. Modà “Viva I romantici”;

Mezzadro di Zanotta

Macrileo, fondamentalmente è rimasto un ragazzo di campagna e alcune sue scelte lo dimostrano, l'ultimo arrivato in casa sua si chiama Mezzadro...
Mezzadro è lo sgabello che Achille e Pier Giacomo Castiglioni progettarono nel 1957, partendo dall’idea di utilizzare il sedile di un trattore agricolo fabbricato circa cinquant’anni prima. Per questo motivo, presero la seduta del veicolo, in lamiera stampata e verniciata, e invertirono l’orientamento della balestra in acciaio cromato che lo sostiene e che nel trattore aveva la funzione di ridurre al minimo le oscillazioni del sedile dovute al transito sul terreno irregolare. In questa configurazione, la seduta appare sospesa e valorizzata la massimo, riconducendosi allo spirito giocoso e sperimentale che ha animato l’intera progettazione di Mezzadro. Per garantire l’equilibrio, alla balestra è fissato un elemento ligneo trasversale. Anche quest’ultimo rimanda alla tradizione del mondo contadino, essendo la sua forma in qualche modo simile a quella di un giogo. Il sedile si aggangia alla balestra con un semplice galletto, che si stringe a mani nude, senza utilizzare alcuno strumento meccanico.


by Leocadia Macias

Microsolchi n. 21 Kraftwerk – “The man – Machine” – Emi Records1978


Anche i Robot hanno un’anima.

A coloro che accusavano i Kraftwerk di essere “dei ridicoli robottini di plastica” capaci di fare solo  musica meccanica e ripetitiva, Ralph Hutter, in un’intervista, ripondeva che loro non erano meno “automi” della gente comune, che si muove ormai automaticamente secondo i ritmi dettati dalla civiltà industriale (come dicono i francesi: “métro, boulot, dodo” ovvero le giornate tutte uguali  che si ripetono in un loop continuo fatto di “metrò, lavoro, nanna”).
Già dalle prime note, o meglio dai primi effetti sonori di “The robots”, brano che apre il disco,  si capisce subito cosa ci aspetterà: uno scenario sintetico scandito dalla macchina con un ritmo preciso e ripetuto ossessivamente, come nella fabbrica di “Metropolis” di Fritz Lang.
“The Man-Machine”, disco del 1978, appartiene a quell’epoca in cui i sintetizzatori non stavano dentro ad un microchip come oggi, ma erano dei  monumentali macchinoni analogici fatti di spinotti e manopole varie, sicuramente non  alla portata di tutti, sia per complessità che per costo.
I suoni che ascoltiamo sono quelli di un’elettronica grezza e primitiva, come se fosse la fase embrionale di quella patinata  e danzereccia a cui si arriverà con le evoluzioni successive, talmente aliena da tutta la “musica che gira intorno”, sia dell’epoca che odierna, da rimanere sempre attuale nel tempo.
La capacità dei Kraftwerk e la bellezza di questo disco sta proprio nel saper creare delle melodie calde (“The model”, “Neon lights”) insieme ad atmosfere tese e coinvolgenti (“Spacelab”, “The robots”, “The man-machine”) unendo fra di loro suoni che, il più delle volte, di musicale hanno ben poco (come quei “borbottii elettronici” tipici delle macchine che si sentono nell’intro di “The robots”), dando vita ad un mondo in cui anche le macchine riescono a trasmetterci delle emozioni e a comunicare con “noi umani”.
Non dimentichiamoci del titolo: “The Man/Machine”. L’Uomo/Macchina o la Macchina/Uomo o l’Uomo vs la Macchina o viceversa. Tutto ruota attorno al tema di  quanto sia umana la macchina o di quanto sia macchina l’uomo. 
Ed il concerto dei Kraftwerk mette in scena proprio quest’ossimoro: un’esplosione di adrenalina e di beats che fuoriescono da laptop manovrati da quattro signori immobili ed asettici,  impassibili anche al boato che sale dal pubblico alla fine di ogni brano. Così li ho visti all’Auditorium del Lingotto di Torino nel 2004: un’esperienza sensoriale unica, come ascoltare la musica col miglior impianto hi-fi del mondo, sicuramente fra i migliori concerti visti in vita mia, se non il migliore.
E così era anche ai tempi di “Man/Machine” a giudicare da quanti ancora ricordino come “memorabile” la loro esibizione live, nei primi anni ottanta al Palalido di Milano.
Per tornare al disco, la copertina è un vero e proprio manifesto, a mio parere, come impatto visivo, al pari di  “London Calling” dei Clash, con i quattro “uomini robot” sulla scala che guardano a sinistra, in camicia rossa e cravatta nera a led, sicuramente un modello stilistico a cui si ispireranno tutti i musicisti elettronici  a venire.
Morale: con questo disco ho capito quanto possa essere emozionante la musica elettronica e, che quindi, anche i robot hanno un’anima. Da ascoltare assolutamente.
E come sempre è stato un piacere. Il Vs. Mauro.





   

mercoledì 7 settembre 2011

Blonde Redhead

Concerto a Milano dei Blonde Redhead l'8/09/2011 al Carroponte di Sesto San Giovanni.
http://blonde-redhead.com/

Cioccolato all'EXCELSIOR MILANO - Galleria del Corso

Come d’incanto, ecco a Milano la magia del cioccolato: De Bondt apre l’8 settembre presso Excelsior Milano*De Bondt è un’azienda artigianale toscana la cui fama è diventata planetaria quandola più antica guida del cioccolato: “/The chocolate Companion/” di Chantal Coady, a sorpresa, già nel 1994, la collocò nell’empireo dei migliori 15 cioccolatieri del mondo. Scrisse la Coady: “Seguirò De Bondt con molto interesse poiché i cioccolatini che ho degustato erano eccezionali, anzi direi che sono tra i migliori che abbia mai assaggiato”/.E così ha fatto e, nell’ultima edizione, non solo li conferma ma, unici italiani, attribuisce loro il punteggio supremo: 5 stelle (solo 10 nel mondo se ne possono fregiare).

Con loro, infatti, il cioccolato ha trovato la sublimazione, mescolandosi armoniosamente con altri ingredienti rari e pregiati, attraverso linee e prodotti che hanno raccolto premi e citazioni (anche da altre prestigiose
guide) in tutto il mondo. Anche in Italia, la Compagnia del Cioccolato, proverbiale per la sua oggettività e indipendenza, li ha letteralmente sommersi di premi e di menzioni. Ma, proprio in questi giorni, li aspetta una nuova avventura. Gruppo Coin aprirà l’8 settembre a Milano, dov’era il cinema Excelsior, a due passi dalla Galleria, un nuovo store dedicato a moda, design, food il cui progetto architettonico è stato affidato a Jean Nouvel. Un viaggio nello shopping del futuro, alla ricerca del meglio nell’abbigliamento, accessori, beauty, design e food.
Ecco, lì, al piano terra, il cioccolato sarà quello dei De Bondt.
“Per noi è una sfida e, al contempo, una vetrina importante” commenta Cecilia Iacobelli “partecipare ad un’avventura che propone qualcosa di mai visto prima ci somiglia e ci affascina”. Paul De Bondt, aggiunge:
“Sperimentare è sempre stata la nostra filosofia. Ci piace pensare che sapremo dare il nostro contributo a un progetto che, dall’ allestimento al
contenuto, ha scelto di distinguersi. Arricchiremo l’offerta saremo arricchiti dal contesto”. Per l’occasione stanno pensando a un prodotto dedicato e completamente nuovo che presenteranno a breve: si chiamano “Frammenti” e saranno proposti in originali confezioni a barattolo che si prestano ad essere regalate e collezionate in tutti i gusti, sono 33. Sono scaglie minuscole (pesano appena 2 grammi), che vogliono dimostrare che per godere pienamente di un sapore basta un piccolissimo assaggio. La modica quantità consente anche di degustare piacevolmente in compagnia molte e diverse proposte. Già, perché per capire davvero De Bondt bisogna assaggiare.
*Paul De Bondt *- È nato in Olanda, terra di Spinoza e di Rembrandt. Da alcuni lustri, i suoi esperimenti fatti di sottili armonie di sapori hanno rinnovato il concetto stesso di cioccolato.
*Cecilia Iacobelli*- È nata in Toscana, terra del Machiavelli e di Galileo. Dà forma, abito e criterio al gusto. Progetta quel che rende più semplice e breve la via per apprezzare il contenuto.De Bondt sarà dall'8 settembre presso
EXCELSIOR MILANO - Galleria del Corso
4 - Milano. Tel. 02 76015218;
Email: mailto:milano@debondt.it

lunedì 5 settembre 2011

Sergio Toppi "Leggende senza tempo"

Macrileo ha onorato anche il grande maestro che da sempre stima, Sergio Toppi, acquistando per la sua collezione la tavola "La sfida" dalla serie "Leggende senza tempo".

Giovanni Robustelli

Venerdì Macrileo, ha ceduto e ha comprato un'opera di Giovanni Robustelli ispirata al Flauto Magico:


Dal sito di Robustelli:
Da qualche anno, Giovanni Robustelli ama immergersi nei materiali delle favole (gli si ascrivono per esempio eccellenti incursioni in Alice e in Pinocchio), delle quali propone rivisitazioni visuali di grande pregio. In questo caso, eccolo appunto al lavoro con grandi acquerelli sul tema del Flauto magico.
Con la notevole differenza, però, che la sua non è una illustrazione dei suoi contenuti, bensì un rutilante rimando alle sue suggestioni, ed effettuato attraverso una autentica esplosione cromatica (ecco il perché
della mia sottolineatura, a proposito della variazione semantica sul colore di Tamino).


Pertanto, quella di Robustelli assume la valenza non di una visualizzazione della favola, quanto piuttosto di un contrappunto visivo delle sue valenze mitiche, specie tramite un esplosivo ribollire di colori: caldi, espressivi, coinvolgenti.
I quali diventano pertanto un supporto alla simbologia del racconto. Un confronto, valido per gli occhi, sulla simbologia del rapporto fra il sole e il buio, fra il bene e il male, fra il giorno e la notte, il numero 3, gli opposti, il mistero, i ribaltamenti... Concetti, poi, diversamente “scavati” anche grazie a suoi interventi sviluppati successivamente, con disegni (a biro, a china) e brevi testi. Un supporto solidamente grafico alle vaporosità della valenza cromatica.

giovedì 1 settembre 2011

Classifiche 1/09/2011


Adam Levine il leader dei Maroon 5, le mani non sono della Aguilera.

Stati Uniti:
Hot 200 (album)

1. Game “R.E.D”;
2. Jay Z and Kanye West “Whatch the throne”;
3. Adele "21";

Hot 100 (singoli)

1. Maroon 5 feat. Christina Aguilera “Move like Jagger”.
2. LMFAO “Party Rock Anthem”;
3. Foster The People “Pumped Up Kicks”.

note: per la Aguilera questo è il quinto numero uno, e sa solo lei quanto le ci voleva dopo un periodo disastroso. Christina è stata al primo posto della Hot 100 già altre quattro volte con "Lady Marmelade";
"Genie in a Bottle"; "What a Girl Wants" e con "Come On Over Baby (All I Want Is You)".

Uk Chart:
1. Will Young “Echoes”;
2.
Joe Mcelderry "Classic";
3. Adele "21";

Italia (FIMI):
1. Vasco Rossi "Vivere o niente";
2.
Jovannotti “Ora”;
3. Amy Winehouse “Back to black”;