Prima domanda: ma perché un concerto di Morrissey a teatro? Tanto si sa (e lui per primo lo sa) che ai suoi concerti tutti vogliono andare sotto il palco, sul palco o possibilmente stare in piedi.
Mi ritrovo costretto ad assistere ad un concerto rock seduto su una comoda poltrona di velluto rosso e a pensare: “ma che mi frega di stare seduto adesso nella mia poltrona di velluto rosso, posto 1^ galleria, prezzo 51 sacchi? Vorrei essere in piedi come fanno tutti quelli con posto in platea o i pochi fortunati che assiepano gli spazi liberi sotto il palco, ma io sono in galleria (sic!).
Seconda domanda: Siamo in un teatro dall’acustica perfetta ed il suono è da garage (volume stratosferico, ma qualità scarsissima), Cosa si è fumato il tecnico del suono?
La situazione è paradossale, per chi, come me, deve star seduto: sei inondato da un muro di suono, ma devi stare lì, inchiodato nella tua fottuta poltroncina rossa (In your fucking red armchair! Per dirla alla Smiths).
Peccato, una bella occasione sprecata, perché la band ha un suono molto elettrico e “guitar oriented” tipo quello del disco “Your arsenal”, il pubblico è adorante e Morrissey non ha mai perso il suo carisma nel corso degli anni.
Unico ricordo positivo: una versione stratosferica di “How soon is now” degli Smiths che chiude il concerto, con tanto di invasione di palco da parte di qualche fan più temerario.
Tutto sommato, purtroppo, concerto da “compitino”: 1 ora e mezza scarsa .Ne valeva la pena? Per come è andata la serata, Mah….
Ciaooo Mauro.
Nessun commento:
Posta un commento