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mercoledì 30 novembre 2011

Maternità programmata. Torino Film Festival

www.torinofilmfest.org


Nell'ultimo film delle sorelle Coulin presentato ieri al Torino Film Festival, ma prima al festival di Cannes, le "17 ragazze" della pellicola decidono di avere contemporaneamente un figlio. La storia straordinaria è vera, è avvenuta in una cittadina del Massachusetts qualche anno fa. Il tutto è partito da una ragazza che rimasta incinta, in un momento di euforia collettiva riesce a convincere le compagne di scuola della validità della scelta di avere un figlio in giovane età.
Da non fraintendere. Il film non è una storia antiabortista, bensì una provocazione contro il sistema. La natura e la spontaneità che reclamano il proprio posto in una società che pone soltanto divieti. La scelta è rivoluzionaria e potrebbe essere la scintilla di qualcosa di grande.

martedì 29 novembre 2011

La Buca di San Vicenzo - Milano

 

La Buca di San Vincenzo
Via San Vincenzo 15, Milano (MI) •

22:00 - 01:00• SCONTO STUDENTI MARTEDI SERA Birra
Euro, Chupito Euro, Cocktail Euro
OGNI MARTEDI' SERA "ACID ROCK DJ SET" Con DJ Nokturnal 4 those who don’t fit in, on any given tuesday @ La Buca di San Vincenzo ---- Golden Years, Future Legends, Plastic Souls and eXplosive Contaminations... Il meglio dell'alternative rock e electro pop degli ultimi anni senza dimenticare i classici imprescindibili e con un occhio di riguardo per le novità più interessanti che non sentirete mai in radio... Featuring the best music by
UNKLE – NEW ORDER – DAVID BOWIE – THE CURE – YEAH YEAH YEAHS – TV ON THE RADIO – METRONOMY – FLORRIE – SOUND OF ARROWS - AIR – BASEMENT JAXX – GUS GUS – CRYSTAL CASTLES – BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB – CROOKERS – BJÖRK – ADELE – BURIAL – ROISÍN MURPHY – BAT FOR LASHES – ROYKSÖPP – THE SMITHS – THE STROKES – KATE BUSH – GORILLAZ – PJ HARVEY – RADIOHEAD – QUEENS OF THE STONE AGE – HOLE – NIRVANA – FOO FIGHTERS – THEM CROOKED VULTURES – LED ZEPPELIN – EDITORS – SIOUXSIE AND THE BANSHEES – PLACEBO – GARBAGE – MADONNA – MASSIVE ATTACK – DEPECHE MODE – CHEMICAL BROTHERS – BLUR – LADYTRON – MUSE – IAMX – DEATH IN VEGAS – I BREAK HORSES - ZOLA JESUS - ROBYN – ZOMBIE – SMASHING PUMPKINS – CRANES – SCISSOR SISTERS – FEVER RAY – CYNDI LAUPER – STEVIE NICKS – THE BEATLES – ROXY MUSIC – DEAD CAN DANCE – HURTS – QUEEN – EURYTHMICS – ANNIE LENNOX – LADY GAGA – GOLDFRAPP – MOLOKO –


TRICKY – PORTISHEAD – SKUNK ANANSIE – MARILYN MANSON – NINE INCH NAILS – COCTEAU TWINS – ROLLING STONES – U2 – PRINCE – PETER GABRIEL – DEEP FOREST – PRODIGY – ORBITAL – UNDERWORLD – GOLDIE – WILLIAM ORBIT – NICK CAVE – CAT POWER – JEFF BUCKLEY – JIMI HENDRIX – JANELLE MONAE – OUTKAST – JOY DIVISION – KING CRIMSON – NICK DRAKE – JONI MITCHELL – LAMB – LOU REED – VELVET UNDERGROUND – PAUL WELLER – PEACHES – KELIS – TORI AMOS – T-REX – THE KILLERS – MGMT – DURAN DURAN – STYLE OF EYE – WHITE STRIPES – SLOWDIVE – CURVE – FLORENCE + THE MACHINE – THE FEELING – BECK – OH LAND – DIAGRAM OF THE HEART – MIRWAIS – THE ORB – PINK FLOYD – BRIAN ENO – IGGY POP & THE STOOGES – ARCADE FIRE – INTERPOL – LIARS – VERVE – MY BLOODY VALENTINE
do U like my ACID rock?

Maria Mochnacz

Ieri ho ritirato la foto di Maria Mochnacz allo Spazio Photographia di viale Lazio. La foto è arrivata da dal Regno Unito settimana scorsa e ora è a casa.

Della fotografia, usata per la copertina di "Rid of me" di PJ Harvey, Maria dice:
This is the cover of “rid of me” pollys first album for island records.when I took this image to the record company & said this is what we want to use for the cover they said great,dont worry we can clean up the muck on the wall,the drips & the plant & I had to say,no – its supposed to be like that – its part of the picture.it was taken in pitch black in my bathroom with a flash i remember my housemate Mark who I shared with at the time banging on the bathroom door while we were in there & i was shouting back “fuck off, we’re making art” – in a friendly manner,of course.

LOW – Magazzini generali – 28 novembre 2011


Concerto di nicchia ieri sera ai Magazzini Generali. E chiamala nicchia! Il locale è stracolmo, tanto che entro, mentre sta suonando il gruppo spalla, e già il budello dei Magazzini è pieno fino al bar. Un tizio vicino a me dice: “Oh finalmente! Che bella questa Milano”. Non è per fare gli snob, anzi proprio questa sera di hypsters ventenni in divisa da alternativi non ce n’è proprio, anzi si vede un sacco di gente tranquilla (che lavorava, come diceva Celentano), tutti accorsi per vedere e soprattutto ascoltare i LOW. Sembra incredibile il potere della musica, ma questi tre musicisti, da Duluth Minnesotha, nel giro di vent’anni sono riusciti a costruirsi la loro nicchia, il loro zoccolo duro, il loro genere. Loro sono i massimi rappresentanti (e dico massimi perché, per mia ignoranza, ammetto di  non conoscere altri gruppi che fanno questo genere, forse un po’ i Cowboy junkies) dello “slow-core”. E’ un genere estremo al contrario, invece di spingere sulle accelerazioni ritmiche, loro cercano di rallentare il ritmo il più possibile, invece di spingere sui volumi, loro tendono ad andare verso il silenzio. E’ possibile tutto questo nel rock? Si, perché tutto si basa sul peso specifico di ciò che i tre suonano: quelle tre note, ma quelle giuste però, quelle distorsioni della chitarra, ma perfette per creare pathos, le linee di basso minimali fatte di note così gravi e profonde da arrivare al centro della terra, appunto al “core”(da leggersi non alla napoletana, mi raccomando!) ed in questa splendida atmosfera la voce femminile di Mimi Parker che oltre a suonare la batteria in piedi, come Maureen dei Velvet Underground, ha una voce tipo Ginevra di Marco e già si capisce tutto. L’altro membro cantante e chitarrista è Alan Sparawk che ha una voce più da rocker e quando non duetta con Mimi, canta i pezzi più incisivi.
Curiosità: verso la metà del secondo brano si è sentito un bicchiere di plastica cadere, anche questo è possibile ad un concerto dei LOW.
Voto: Intenso e toccante, da vedere se vi capita.
Se non avete niente dei LOW consiglio “Things we lost in fire” album del 2001 prodotto e registrato da sua maestà Steve Albini.
E come sempre è stato un piacere, il Vostro Mauro.

lunedì 28 novembre 2011

Macrileo su Hestetika - Intervista a Dong-Ping Wong di +Pool

"Take me to the river"
di Macrileo

Diversamente dal pezzo di Al Green, reso celebre dai Talking Heads, i newyorkesi ora avranno un motivo divertente per andare al fiume. +Pool (si legge Plus Pool), un team di architetti statunitensi ha proposto di realizzare una serie di piscine pubbliche galleggianti sull’ Hudson. Il gruppo +Pool è nato dal sogno di Dong-Ping Wong, Archie Lee Coates IV and Jeffrey Franklin di rendere New York nel periodo estivo una località balneare, senza dover andare negli Hamptons.

Ho chiesto a Dong-Ping Wong di com’è nato +Pool.

M: Cosa vi ha spinti a lavorare su questo progetto?
DPW: Sembrava proprio una buona idea.  Abbiamo cominciato nell’estate del 2010 e il progetto a cominciato lentamente a crescere.

M: Chi collabora al progetto +Pool?
DPW: Tutte le persone coinvolte sono entrate in contatto con noi attraverso la campagna per la raccolta fondi “Kick starter” che è partita in giugno. N.d.r. Sul sito http://pluspool.org/ sono elencati tutti i donatori  (sono davvero tanti), divisi in base alla generosità delle loro donazioni.


Da Hestetika, in uscita a Dicembre.

She's coming...

Sto andando a ritirare la foto di Maria Mochnacz allo spazio Photographia.

Food - Mauro Uliassi

Ristorante Uliassi Banchina di Levante, 6 _ 60019 Senigallia (AN).
Presentazioni curatissime, opere d'arte.

Food - Davide Scabin


Uno dei più grandi ristoratori italiani, Davide Scabin ci mostra che se proprio non si riesce ad essere vegetariani, bisogna quantomeno mostrare un grande rispetto per le carni che si preparano. Un esempio è il suo famoso rognone, che è un vero e proprio oggetto di artigianato. Combal.zero - Rivoli (TO).

domenica 27 novembre 2011

Microsolchi n. 25 - Talking Heads – “Speaking in tongues” – 1983 Sire records

Ascoltare David Byrne che esegue per intero “This must be the place”, all’interno dell’omonimo film di Sorrentino, mi ha fatto venir voglia di andare a rispolverare i dischi dei Talking Heads e di farne un Microsolchi. Ma quale disco scegliere? Subito penso alla trilogia prodotta da Brian Eno (“More songs about buildings and food” , “Remain in light”, “Fear of Music”), capolavori assoluti, o al primo disco “77” quello con “Psyco Killer”,  ma preferisco scegliere di pancia e quindi perché non proprio “Speak in tongues”, album del 1983 da cui è tratto proprio il brano “This must be the place”?Piccolo particolare: non ho quell’album. Faccio tappa quindi dal mio negozietto di fiducia di vinili usati (l’idea di comprare il cd in economica non mi sfiora minimamente!) e trovo una copia dell’epoca, ancora incellofanata e nuova di zecca. Acquisto fatto, metto sul piatto il 33 ed inizio ad ascoltare. Alla fine della prima facciata mi rendo conto di una cosa: ecco un altro grande disco dei Talkig Heads.
Nel film di Sorrentino c’è un dialogo liberatorio fra David Byrne, che interpreta se stesso, e Sean Penn alias “Cheyenne” in cui quest’ultimo confessa all’amico Byrne, lui si, di essere un vero artista –genio, perché ha saputo nella sua vita  rendere felici le persone grazie alla bellezza ed alle  intuizioni geniali della sua musica, mentre Cheyenne si considera solo “una popstar del cazzo”che scriveva pezzi malinconici e mielosi, purtroppo presi alla lettera da due suoi fan che si sono suicidati.
Anche dai solchi di questo disco, infatti, fuoriesce tutto il genio di Byrne e dei suoi compagni di viaggio: quella specie di funky-dance dalle armonie sghembe che fa proprio il suono dei Talking Heads.
Il disco si apre con “Burning down the house”, singolone di successo all’epoca, ma è alla fine del lato A che si trova la perla del disco: “i get wild/wild gravity”.
Un pezzo in levare che come atmosfera mi ricorda “Pull up to the bumper” di Grace Jones e che , a mio parere, sarebbe perfetto anche per lei. Riporto indietro la puntina un paio di volte per riascoltarlo prima di girare il disco sul lato B.
E qui la magia continua, spostandosi ancora più sul funky con “Pull up the roots” che sembra quasi un pezzo alla Prince con tanto di Sheila E alle percussioni.
La chiusura del disco è affidata al pezzo alieno “This must be the place” che rispetto a tutti gli altri brani del disco, che “spaccano”, è sicuramente quello dall’atmosfera più leggera e rassicurante, una specie di “coperta di Linus”,  la sigla di chiusura perfetta.
Insomma un disco godibilissimo, di puro divertimento, ma di classe (sono i Talkimg Heads!) e con tutti i  suoni della New York di Keith Haring  (ricordiamoci che era il 1983), tanto che nell’ascoltarlo mi vengono proprio in mente le animazioni con i personaggi del mitico graffitista Newyorkese.
Giudizio: Se vi piacciono i Talking Heads è un disco da avere.
E come sempre è stato un piacere, Il Vostro Mauro.

Film "La terrazza" di Ettore Scola

Dopo l'intervista di ieri sera da Fazio, mi sono rivisto un film di parecchi anni fa: "La terrazza". Un film corale con il meglio degli attori italiani di quell'epoca. Tognazzi, Gassman, Sandrelli, Gravina, Vukotic, e Ombretta Colli. Sì proprio la stessa Ombretta che poi diventò il Presidente della Provincia di Milano, ma che prima era famosa come la moglie di Gaber e per essere una brillante attrice, cosa evidente in questo film, dove riesce ad eclissare persino Tognazzi.
Un altro personaggio che ricordavo del film è il funzionario RAI anoressico a cui la dirigenza riduce anche la superficie dell’ufficio spostando di una campata le pareti mobili. Pensare che oggi, dopo vent’anni dalla prima volta che vidi il film, mi occupo tra le altre cose anche di realizzare queste “riduzioni”.
Una commedia amara di un mondo al crepuscolo, non tanto diverso dal nostro.

giovedì 24 novembre 2011

Picture this - Erwin Olaf

Già visto alla Fondazione FORMA per la Fotografia, a Milano, nel 2010 con "Vite Private".


Scarpe: Bruno Bordese

Ieri ho visto dal vivo un paio di Bordese Washed, spettacolari.

Capsule Collection S/S 2011 - si identifica al meglio nel mondo del washed per la sua ricerca.
L'idea di Bruno Bordese è unica: Cultore del vintage e grande osservatore, da una scarpa usurata dal tempo ma pregnante di un fascino unico, il designer decide di sperimentare nuovi trattamenti sul prodotto finito sorprendendo il mondo della moda.

Bruno Bordese dopo una serie di innumerevoli prove sui lavaggi riesce a raggiungere risultati sempre più soddisfacenti. Un percorso difficile, impossibile per i vari partner della creazione delle calzature e i tecnici dei lavaggi, fino a quel momento abituati a trattare solo capi d'abbigliamento, ma infine, ambedue, stupefatti dall'innovativo risultato finale, sono riusciti a trasformare questo nuovo trend in una forte realtà commerciale: BB WASHED.

Superate le difficoltà, la prima collezione BB WASHED viene presentata a Parigi nel 2005, proponendo un prodotto assolutamente pionieristico che riscuote un immediato successo con l'approvazione delle più importanti ed esclusive boutique internazionali.


24/11/2011 Classifiche

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Drake “Take care”;
2. Michael Buble “Christmas”;
3. Adele "21".

Note: Andrea Bocelli entra al 4° posto, in top ten ci sono tre album stagionali con canzoni natalizie.


Hot 100 (singoli)
1. Rihanna “We found Love”;
2. LMFAO “Sexy and I know it”;
3. Adele “Someone like You”.

Uk Chart:
1. Michael Buble “Christmas”;
2. JLS “Jukebox”;
3. Snow Patrol “Fallen Empire”.

Felice Thanksgiving a tutti.

Da qualche anno ho scoperto il piacere di festeggiare il Thanksgiving. Non mi sono lasciato colonizzare dagli Stati Uniti, ma sfrutto l'occasione per spezzare la monotonia dell'inverno senza dover aspettare il Natale. In questo gli americani sono superiori, si sono inventati Halloween e il Ringraziamento e tirano fino a Dicembre senza arrancare.

mercoledì 23 novembre 2011

The Horrors – Magazzini generali – 22 novembre 2011

Il Macrileo sta diventando indie. Ieri sera ho assistito al concerto degli Horrors ai Magazzini Generali. Esibizione breve (un’ora e dieci) ma veramente al fulmicotone, con accelerazioni improvvise, muri di chitarre ed echi di shoegaze, pur rimanendo sempre nella melodia.
Unica nota dolente:l’acustica. La voce e basso sono sommersi da tutto il resto, meno male che questo “resto” è di notevole bellezza.
Faris, il cantante, non va oltre “Ciao” e “Grazie” e alla fine il gruppo abbandona il palco, forse un po’ troppo in fretta.
Tutto sommato mi è piaciuto.
E come sempre è stato un piacere, Il Vostro Mauro.

martedì 22 novembre 2011

20/11/2011 Kasabian - "Milano ti amo"

Sinceramente mi aspettavo due parole di più da parte del mezzosangue genovese Sergio Pizzorno, la "mente" dei Kasabian, invece ci siamo accontentati di un sentito ma epigrafico "Milano ti amo". Suono duro e puro e a sorpresa l'inno di Mameli eseguito dalla tromba solista.
Il cantante, Tom Meighan, sempre più rock star ha tenuto gli shades per quasi tutto il concerto salvo in qualche occasione per sferrare sguardi assassini molto studiati.
http://www.onstageweb.com/onstage/foto-concerto-kasabian-live-alcatraz-milano/?foto=13

sabato 19 novembre 2011

Shakespear's Sister

Non è un errore, si scrive in questo modo, forse perchè Siobhan Fahey ex Bananarama non voleva essere accusata di aver usato una canzone degli Smiths per il suo nuovo progetto nel lontano 1988. Siobhan e Marcella Detroit in due anni dall'inghilterra conquistarono prima le classifiche inglesi, poi quelle americane con pezzi favolosi come "Stay" (coverizzata anche da Mina con Piero Pelù); "You're History"; "Hello"...
Poi le due si sono separate. Ora Siobhan è tornata con progetti propri, ha lavorato tra l'altro per Agent Provocateur con una splendida Dita Von Tease.
http://www.youtube.com/watch?v=eHCO4cr7hao

giovedì 17 novembre 2011

Classifiche 17/11/2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Mac Miller “Blue Slide Park”;
2. Michael Buble “Christmas”;
3. AAVV “Now 40”.

Hot 100 (singoli)
1. Rihanna “We found Love”;
2. LMFAO “Sexy and I know it”;
3. Adele “Someone like You”.

Note: Taylor Swift è ricomparsa nella Hot 100 con 5 singoli.

Uk Chart:
1. Susan Boyle “Someone to watch over me”;
2. Michael Buble “Christmas”;
3. Florence and the Machine “Ceremonials.

Italia (FIMI):
1. Laura Pausini “Inedito”;
2. Adele "21";
3. Coldplay “Mylo Xiloto”.

mercoledì 16 novembre 2011

Film categoria pesi piuma - n.3

Film categoria pesi piuma - n.2

Film categoria pesi piuma - n.1

Davide Oldani

Dopo un lungo apprendistato nel ristorante di Marchesi, Davide Oldani si è imposto come uno dei più promettenti chef del panorama internazionale. Ma Oldani non è solo un cuoco, ha lanciato la linea di posate e stoviglie ergonomiche molto interessanti, firmate D'O. Da provare una cena nel suo ristorante stellare a Cornaredo (Mi).

Svenimenti alla Prima di Twilight - Breaking Dawn

La prima del film “Breaking Dawn” della Saga di Twilight  è stata una serata sorprendentemente piena di emozioni. Il capitolo precedente della storia dei vampiri più belli del mondo, era stata una noia mortale, finalmente in questo film la protagonista, Bella Swan decide di unirsi in matrimonio, dopo un tira e molla di tre film, con il vampiro Edward il bel Robert Pattinson. Dopo tanta attesa “Breaking Dawn” ci da tutto quello che nei due film precedenti ci aveva fatto desiderare. Il film inizia coi pettorali del giovane uomo lupo Jacob e soprattutto dopo un breve matrimonio i due protagonisti finalmente “consumano”. Per una volta i due sposini si concedono il lusso di una notte d’amore e… puntuale come un orologio, Bella rimane incinta (non è più un segreto) e iniziano i guai. I lupi decidono di colpire i vampiri colpevoli di aver rotto il patto “stabilità”; Edward lotta contro la morte per salvare Bella da una gravidanza complicata che la riduce ad una sosia di Lady Gaga nel video di “Born this Way”, con tanto di zigomi e spalle appuntite. E a questo punto la realtà ha superato la finzione, durante il travaglio di Bella una spettatrice è stata male in sala, provocando le grida concitate di un’amica, c’è stato un gran movimento di uscieri e medici, mentre le scene del film continuavano a scorrere. Le scene sullo schermo erano molto truculente, la musica incalzante in un crescendo di adrenalina, in sala il panico, non sapevamo più dove guardare. Mentre la spettatrice veniva trasportata fuori dalla sala, Bella aveva partorito.

Sulla sorte della spettatrice non abbiamo avuto più informazioni, sulla sorte di Bella dopo il drammatico parto non voglio aggiungere altro. Per chi ha amato il primo film della saga, consiglio di scoprire di persona l’epilogo della storia, per chi non sa nulla di Twilight, consiglio di saltare il secondo e il terzo film e vedere solo il primo e “Breaking Dawn”.

martedì 15 novembre 2011

Prima visione - Twilight Breaking Dawn

Stasera in via Santa Radegonda, la prima milanese di "Twilight - Breakining Dawn". Macrileo sarà in sala per voi...

lunedì 14 novembre 2011

“Il mio domani” – regia di Marina Spada - 2011

Monica, la protagonista del film, viene abbandonata dalla madre a sette anni, dopo che quest’ultima  decide di lasciare la vita tranquilla e sonnolenta del paese per seguire le avventure di un uomo sprovveduto che la porterà in Grecia, dove i due apriranno un’attività commerciale.
Finale tragico, però: l’attività fallisce, l’uomo abbandona la madre di Monica e si trasferisce in Germania e la donna torna al paese con una figlia avuta da quell’uomo. Inutile dire che la mentalità rigida e chiusa del paese renderà molto difficile la sua nuova esistenza.
Questo è il fardello che Monica, interpretata da Claudia Gerini, si porta dentro e che spiega forse la corazza che ha deciso di portarsi addosso; barriera che impedisce agli altri di raggiungere la sua sfera più intima, quella legata all’affettività.
Monica, infatti,  nega anche ai suoi amanti un pur minimo coinvolgimento affettivo, e ,con loro, si rifiuta  di andare oltre il mero atto sessuale.   

Nonostante tutto non si può dire che sia una persona cinica spregiudicata, come imporrebbe il suo ruolo in azienda di donna in carriera, ha semplicemente un atteggiamento serio e  professionale sia coi suoi colleghi  che con chi tenta di avvicinarsi a lei.
Sotto la corazza, a mio parere però,  si intravede un grande istinto materno: Monica si prende cura del padre quasi infermo e del nipote, adolescente vulnerabile psichicamente e figlio della sua sorellastra (quella che sua madre aveva avuto quando era scappata in Grecia con l’amante).
Ma la vita glieli allontanerà tutti e due: il padre muore e la sorellastra, invidiosa dell’affetto che suo figlio prova per lei, le impedirà di frequentare il nipote. Inoltre il suo compagno storico, nonché collega di lavoro, otterrà una promozione in azienda e si trasferirà a Parigi.
Finale: Monica, senza più punti di riferimento, decide di mollare casa e lavoro e di trasferirsi in Grecia (terra alla quale associa la figura materna) a fare la guida turistica. Ed il cerchio forse si chiude.
“Il mio domani”  è un film essenziale, asciutto, senza fronzoli, proprio come Milano, città in cui è interamente girato, e proprio la nuova Milano, con la sua architettura da terziario avanzato (palazzoni di vetro, grattacieli, ambienti interni asettici) è  anch’essa un personaggio del film (come diceva la regista in un’intervista alla radio) che interagisce con l’animo di Monica.
Giudizio: mi è piaciuto, lo consiglio.
E come sempre, è stato un piacere. Il vostro Mauro.

Film - This must be the place

Cheyenne, una rock star di altri tempi, vive in un limbo. Legato ad un glorioso passato teme il confronto con la realtà e vive in una condizione di immaturità emotiva perpetua. Il successo si è trasformato in una prigione e malgrado qualche “visita” dal Mondo reale, il distacco dalla realtà è diventato un peso insostenibile per Cheyenne. Schiacciato da una vita di confort superflui, la vita di Cheyenne subisce una forte scossa quando il padre muore. L’evento gli ricorda che il tempo passa inesorabilmente. La costatazione di non aver conosciuto il genitore, lo costringe ad intraprendere un viaggio nel vano tentativo di placare il dolore causato dalla perdita. La storia è alleggerita da una strepitosa colonna sonora ad opera di David Byrne e dagli comici episodi in cui Cheyenne si confronta con il resto del Mondo cercando di creare un contatto. Interpretazioni a vostra scelta, il tema della paura di crescere e il rifiuto delle responsabilità tocca tutti…

domenica 13 novembre 2011

Andy al Colosseo

Andy ex Bluvertigo era oggi al Colosseo a Milano, alle 17:30 per il film di Sorrentino "This must be the place".

sabato 12 novembre 2011

George Micheal “Simphonica” The Orchestral Tour

Forum di Assago 11 novembre 2011

E’ un Forum in “versione teatro” quello che ci aspetta stasera, come non l’avevo mai visto, con tanto di sedie ordinate nel parterre e di sipario drappeggiato.
E il suono? Si rivelerà non da meno: pulito, preciso, senza sbavature come nelle migliori sale da concerto.
Ore 9 e un quarto circa, la magia ha inizio. Il sipario è ancora chiuso, l’orchestra inizia a suonare ed il nostro George inizia a  cantare con una luce dietro di sè che proietta la sua ombra ingigantita sul telone, a mo’ di ombre cinesi. E’ subito pelle d’oca.
Non conosco il pezzo e quindi la sorpresa è ancora più grande, ma tutti  rimaniamo sbalorditi dalla bellezza della sua voce. Un timbro caldo e  pieno, come le migliori voci del soul ed una potenza vocale sapientemente dosata, che, quando sale nei due o tre picchi del ritornello, ti mette veramente i brividi addosso (per me il pezzo migliore del concerto, me lo andrò a cercare su You tube).

Insomma, si capisce subito che si volerà alto con un repertorio che spazia dagli standard del jazz tipo “My baby just cares for me” di Nina Simone o “Brother can you spare a dime” di Bing Crosby a  “True faith” dei New Order rifatta in chiave orchestrale  a “Roxanne” dei Police, passando per un omaggio/tributo ad Amy Winehouse con “Love is a loosing game”.
Del suo repertorio personale, notevole l’esecuzione di “A different corner” , primo pezzo solista di George dopo lo scioglimento degli Wham! e che quando uscì sembrava il canto del cigno, un pezzo minore da carriera finita. A risentirla questa sera è di una bellezza strepitosa e la reazione mia e dei miei amici è proprio: “Ma come abbiamo fatto a non accorgerci che era così bella?”. Molto intensa anche “Praying for time”, con le immagini di un sole che mi ricordano “Odissea 2001”
Di Kubrick.
Verso il finale l’atmosfera si scioglie e siamo tutti in piedi a ballare “Amazing” e “Freedom” con l’orchestra in versione unplugged con tanto di bonghi.
Giudizio: Concerto coinvolgente, esecuzione di gran classe e dimostrazione di vero stile.
Ps.
Mi sembra incredibile ripensare agli anni ’80 e a quanto George Micheal fosse stato spinto dai media  più per  la sua immagine che per il suo valore artistico. Con il senno di poi, dietro a quel “sex symbol” c’era soprattutto un artista dal talento straordinario, ed il concerto di stasera ne è la riprova.
E come sempre, è stato un piacere. Un Saluto dal Vostro Mauro 

Macrileo: Strepitoso per tutto lo spettacolo, George risulta grandioso persino nella cover di Rihanna "Russian roulette"; mi è piaciuto tanto anche il numero di "Feeling  good" con un video di Burlesque interpretato da Dita Von Teese, chi altri?

venerdì 11 novembre 2011

Concerto - George Michael

Fotografia: Giovanni Cocco

ieri sera, inaugurazione della mostra "Burlesque Now" allo spazio Photographia - Viale Lazio - Milano. Serata con dress code anni 50, in tema con le fotografie di Giovanni Cocco, dedicate al dietro le quinte del fenomeno Burlesque. Presenti le tre performer immortalate sulla copertina dell'ultimo numero di PlayBoy. Fino al 24 Dicembre.

giovedì 10 novembre 2011

Classifiche 10/11/2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Justin Bieber “Under the mistletoe”;
2. Wale “Ambition”;
3. Miranda Lambert “Four the record”.

Hot 100 (singoli)
1. Rihanna “We found Love”;
2. LMFAO “Sexy and I know it”;
3. Adele “Someone like You”.

Note: Florence è entrata anche nella top ten USA.
Uk Chart:
1. Florence and the Machine “Ceremonials;
2. Coldplay “Mylo Xiloto”;
3. Professor Green “At your inconvenience”.

Italia (FIMI):
1.
Coldplay “Mylo Xiloto”;
2. Adele "21";
3. Marracash “King of rap”.

lunedì 7 novembre 2011

Angelo Pisani


15:30 viale Piceno, Milano. Angelo Pisani attraversa la strada e un suo fan lo riconosce dal finestrino dell'auto che sta guidando. Dove andava? Chissà...

Tracey Thorn

Tracey Thorn è stata una delle voci più interessanti degli anni '80 prima e poi dei '90, grazie ad una grandiosa svolta elettronica. In coppia con Ben Watt formò gli Everything but the Girls uno dei più interessanti gruppi di quello che era chiamato genere "cool jazz", negli anni '90, ebbero una rinascita grazie al remix di "Missing" e "Protection" un singolo in collaborazione coi Massive Attack. L'album che seguì queste esperienze fu "Walking wounded", in questi giorni l'ho riascoltato e mi è sembrato così solido e attuale da sembrare un album uscito oggi, invece che nel 1996.
Ora Tracey ritorna con un EP di cui si conoscono già alcuni pezzi usciti in rete.
Gradito ritorno.

giovedì 3 novembre 2011

Classifiche del 3 novembre 2011

Stati Uniti:
Hot 200 (album)
1. Coldplay “Mylo Xiloto”;
2. Kelly Clarkson “Stronger";
3. Michael Buble “Christmas”.

Note: Tom Waits entra in top ten con il nuovo album "Bad as me" al 6° posto.


Hot 100 (singoli)
1. Rihanna “We found Love”;
2. Adele “Someone like You”;
3. LMFAO “Sexy and I know it”.

Uk Chart:
1. Coldplay “Mylo Xiloto”;
2. Noel Gallagher’s High Flying Birds “Noel Gallagher’s High Flying Birds”;
3. Michael Buble “Christmas”.

Italia (FIMI):
1.
Coldplay “Mylo Xiloto”;
2. Negrita “Dannato vivere”;
3. Adele "21".

mercoledì 2 novembre 2011

Microsolchi n.24

Microsolchi n. 24

U2 – “Achtung Baby” –  20th anniversary edition – 1991/2011 Island records.

“Achtung Baby” è uno dei dischi fondamentali della mia vita, prima di tutto perchè  è legato al ricordo del giorno del mio congedo dal servizio militare. Eh si! servizio militare; detto oggi, che non c’è più, sembra la preistoria, roba d’altri tempi, ma anche questo era il 1991.
Il disco uscì infatti il 18 novembre del 1991 ed il giorno dopo io mi congedavo, ecco perché mi ricordo così bene quella data. Sono passati vent’anni da allora e, a ripensare a quel periodo, mi sembra incredibile com’era diversa la società dell’epoca: la rivoluzione digitale era ancora ad  passo dallo stravolgerci la vita ed ancora convivevamo, e bene, con  cabine telefoniche (la scheda prepagata sembrava già fantascienza), walkman a cassetta, televisori a tubo catodico pesantissimi ed ingombranti, ma soprattutto,  non c’era internet nelle case ed il cellulare era solo uno status symbol per pochi.
Tutto questo per dire che gli U2 captarono subito quel momento storico e fecero un disco sul futuro prossimo, ovvero su tutto ciò che, nel breve periodo, ci avrebbe travolto: la civiltà dell’immagine, lo strapotere della Televisione (ZOO TV) ,  internet e la realtà virtuale.
Tutti temi che nessuno avrebbe mai associato ad un gruppo come gli U2, band fortemente impegnata politicamente e socialmente (Live Aid, campagne a favore di Green Peace ed Amnesty International) e che rappresentava l’archetipo dell’artista che bada solo alla musica ed ai contenuti e che detesta tutto ciò che è immagine  (vedi il look ed i video musicali).
E invece, la rivoluzione fu totale! Primo singolo e video: “The Fly”. Bono, con un look spaziale vestito di pelle nera ed occhialoni scuri “da mosca” si atteggia a  rockstar e canta in falsetto o con voce filtrata. The Edge, canottiera nera, pantaloni patchwork borchiati ed All Star ai piedi, entra in campo con aria spavalda mentre si dimena suonando la chitarra. Tutte le inquadrature sono strette sui corpi e sulla fisicità di Bono. La mia reazione di allora fu: Gli U2, questa roba qua??!!!
E la musica non era da meno, chitarre dal suono alterato (The Fly, Misterious Way,Until the End of the world) voci modificate (The Fly, Even better than the real thing) distorsioni (Zoo Station, Who’s gonna ride your wild horses). Insomma, quanto di più lontano c’era dal tipico “suono U2”, qui c’era, come se fosse stato un disco di un gruppo appartenente al  sottobosco degli “alternativi”. Ma loro erano gli U2, la rock band del pianeta e, a loro, non era permesso spingersi così oltre. Invece la metamorfosi del suono U2 era solo cominciata.
Ricordo che le prime volte che ascoltai “The Fly”, alla radio, la sensazione fu spiazzante, in senso negativo però, come se gli U2 avessero “toppato” clamorosamente, facendo una boiata pazzesca! Per forza, non c’era più nessun punto di riferimento “U2iano” a cui aggrapparsi, tutto era così nuovo e diverso da ciò che Bono & Co. avevavo suonato prima.
Grazie ai successivi e ripetuti ascolti, capii che proprio in quello stava la bellezza di “achtung baby” ed iniziò a piacermi proprio per le sue intuizioni atipiche e geniali.
Gli U2, con questo disco, iniziarono a comunicare anche con le immagini e a fare video avveniristici e molto curati (“Even better than the Real Thing”, “The Fly”, “Misterious way”) che, a paragonarli ai loro precedenti (“New Years Day” Pride in the name of Love” “The Unforgettable Fire”), era come mettere a confronto lo scintillio delle luci di Las Vegas con il grigiore della Germania dell’Est.
Il Tour che ne seguì, lo “Zoo Tv Tour”, aveva come simbolo la “Trabant”, ovvero l’utilitaria della DDR ridipinta però con i graffiti, come a dire il simbolo del comunismo riadattato alla società dei consumi dell’occidente (ricordiamoci che due anni prima era caduto il muro di Berlino).

Gli U2 arrivarono al Forum d’Assago nel maggio del ’92 per due sole date italiane e vi lascio immaginare  quanto era spropositato il rapporto fra la domanda e l’offerta dei biglietti, per una band che, come loro, avrebbe tranquillamente riempito tre volte lo Stadio di San Siro e che invece decise di suonare in spazi piccoli, perché più congeniali alla parte scenografica dello spettacolo.
E infatti sul palco, oltre agli strumenti, c’erano videoschermi che vomitano messaggi a ripetizione come “EVERYTHING YOU KNOW IS WRONG” “WATCH MORE TV” , assieme ad alcune “Trabant” appese al soffitto da cavi di acciaio , insomma un vero e proprio circo del futuro.
Mi ricordo che all’epoca l’organizzatore italiano dei concerti degli U2 , prevedendo l’assalto dei fans alle biglietterie canoniche (all’epoca c’erano solo i negozi di dischi, internet praticamente non esisteva), ebbe la brillante idea di utilizzare le biglietterie del Palalido di Milano in Piazzale Stuparich per la vendita dei biglietti.
Fu il caos totale, diecimila persone o forse più, compreso me, presero d’assalto i cancelli della struttura, accampandosi lì fin dalle prime ore della notte, nella speranza di potersi accaparrare un biglietto. Assistetti a scene di panico generale: gente spintonata  e risucchiata dalla folla, ragazzi che tentavano di scavalcare  le sbarre altissime ed appuntite della recinzione a rischio della loro incolumità. Risultato: dopo tre ore di fila, mollai il colpo e decisi a malincuore di rinunciare al concerto degli U2, perché va bene tutto, ma rischiare la vita addirittura per il biglietto di un concerto, era davvero troppo! Arrivò la notizia che le date sarebbero state due, ma la situazione non migliorò, anzi non fece altro che riversare altra gente sul Palalido.
A pensarci adesso che ormai il grosso dei biglietti viene venduto via Internet, sembrano davvero altri tempi, come per il mio periodo di servizio militare, ma anche questo era il rock nel 1991.
I due concerti del Forum, a detta di chi li vide, furono qualcosa di strepitoso ed avveniristico per l’epoca, io mi accontentai di ascoltare la registrazione del primo su Radio due e di vedere gli U2 l’anno dopo allo Stadio Bentegodi di Verona nello “Zoo Tour” (ovvero la versione da stadio dello “Zoo Tv Tour” del ’92) e lo ricordo ancora come uno dei più bei concerti della mia vita.
Conclusione: un disco che ha rivoluzionato il suono del rock degli anni novanta e rimasto attuale anche ai giorni nostri, da avere assolutamente!
Pezzi preferiti: “The Fly”, “Until the end of the World”, “Love is Blindness”,”Zoo Station”, “Ultraviolet”.
E come sempre è stato un piacere, il vostro Mauro.

Reperto storico: foto del libretto dei testi tradotti in italiano che la Island regalava con le prime stampe del disco.