Thomas Dozol è un fotografo. I suoi soggetti preferiti sono gli esseri umani. Lo chiamerei un ritrattista. Nel 2008, con la mostra “I’ll be your mirror” Dozol presentava 30 persone viste nella loro intimità. La curiosità di Dozol lo spinge ad investigare nei momenti più privati della vita quotidiana delle persone. I soggetti erano, in quell'occasione, catturati dopo la doccia, sempre svestiti in quella dimensione di spontaneità che è in netto contrasto con la maschera che spesso portiamo "fuori", nella vita di tutti i giorni.
Nel 2011 con la mostra “All Together Now” Dozol si è spinto oltre, il concetto di intimità è sondato ancora più in profondità. I ritratti sono decontestualizzati e scultorei, quasi a rappresentare, l’essere umano e non più una persona specifica nel suo habitat. Le fotografie inoltre sono influenzate dalla riscoperta delle utopie del XX secolo. In particolar modo la sovrapposizione dei colori primari ai soggetti ricorda La Cité Radieuse di Le Corbusier a Marsiglia e il suo ottimismo per un mondo migliore che ancora possiamo sognare.
Dozol con il compagno Michael Stipe.
Dozol con il compagno Michael Stipe.
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