Questa non è la Los Angeles del glam e di Hollywood, ma quella di un sottobosco umano che gravita attorno all’universo dorato degli studios.
Il protagonista, senza nome ed identificato nel film come “ragazzo”, è un meccanico che, grazie alla sua abilità dietro al volante, lavora saltuariamente come stuntman nell’industria del cinema o come autista di malviventi qualora necessitino di un’auto veloce ed affidabile che schizzi via dopo una rapina a mano armata.
Il suo motto è “ti aspetto per cinque minuti, tutto ciò che succede prima o dopo non mi riguarda, io ti lascio li”.
Uomo di poche parole, “Ragazzo” vive in un deserto urbano, ma soprattutto di umanità, completamente privo di sentimenti . L’unico legame affettivo è quello che instaura con il capo dell’officina presso cui lavora, legame che, come si capirà poi nel corso del film, non del tutto interessato da parte di quest’ultimo.
Tutto, in quel mondo, è merce di scambio e di convenienza, compresa la vita umana, che sicuramente vale molto meno del denaro.
“Ragazzo” si innamorerà della sua vicina di casa affezionandosi in modo sincero ed autentico anche al suo bambino, ma sarà proprio questo legame sentimentale che lo porterà alla rovina.
Giudizio: Mi piace molto come il regista è capace di descrivere la desolazione dell’inferno quotidiano in cui agiscono i suoi personaggi, sottolineando questo clima con l’utilizzo della musica elettronica della colonna sonora davvero azzeccata.
Non Condivido, invece, alcune scene di violenza proprio splatter e , secondo me, del tutto gratuite ed inutili al risultato finale del film.
Giudizio: Un film di tensione autentica, da vedere!
Un saluto dal vostro Mauro.
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