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mercoledì 29 dicembre 2010

Cinema - Musikanten

Dopo il film di Wong Kar-wai, ho visto Musikanten di Battiato. Ho intervistato Sonia Bergamasco la protagonista del film e oggi ho consegnato il fumetto e l'intervista per Beat Magazine. Il film è interessante, l'avevo già visto, ma ogni volta mi colpiscono aspetti differenti.
Spostare il punto di vista da quello che ci viene proposto da televisione e giornali è un dovere. Film come questo ti ricordano che non c'è solo quell' unico modo di pensare e vedere la vita che ci raccontano.



Allego parte dell'intervista che uscirà nel prossimo numero di Beat, parlando del film Sonia mi ha detto:

M: Battiato ti ha voluta per due progetti: “Musikanten” e “Niente è come sembra” com’è stato lavorare insieme? Ho immaginato che ci fosse negli intenti del regista di ricreare sul set un clima famigliare, con te c’era Fabrizio Gifuni; Battiato era esclusivamente concentrato sul film o riusciva anche a cucinare per voi?

S: Franco Battiato mi chiamò al telefono, e all'epoca non sapeva che ero sposata con Fabrizio (Gifuni), anzi lo divertì molto scoprirlo in diretta .
Mi ricordo bene di quella telefonata perché  io e Fabrizio eravamo  in quel momento insieme a Parma,  dove Fabrizio debuttava con uno spettacolo teatrale. Franco Battiato è una persona dalla grande generosità e fantasia, che continuiamo a vedere con molto piacere.

M: Hai avuto modo di incontrare Jodorowsky? Tempo fa mi ha suggerito di mettere in scena uno dei suoi atti di psicomagia? Avete avuto modo di approfondire la questione?

S: Ho incontrato Jodorowsky sul set di “Musikanten” e  abbiamo passato delle serate insieme. Ama molto leggere i tarocchi. E' un grande affabulatore.

M: Cosa ascolti col suo i-pod? Tutti ti ricordiamo camminare rapita dalla musica di Beethoven illuminata dalle luci della città, ti capita mai di rivivere quel momento? Cosa ascolti di solito?

S: Non ho  I-pod,  e non mi interessa. Ho bisogno di uno spazio fisico per ascoltare la musica.
La ascolto a casa con un buon impianto stereo oppure in sale da concerto. Preferisco  un ascolto di questo tipo, soprattutto  in un epoca come la nostra in cui tutto viene applicato sul corpo, ridotto a "casa di proprietà fornita di innumerevoli gadget" . No, credo che non siamo proprietari di nulla.

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