"I moralisti" - Amor Fou - 2010
Con il secondo “microsolchi” faccio un salto in avanti nel tempo, dal 1979 dei Joy Division al 2010 degli Amor Fou.
L’album in questione (dico ancora album, Fuck mp3!) è “i moralisti” ed è stata veramente una piacevole scoperta: l’ho sentito per caso, perché era in diffusione al reparto dischi della Fnac, (giuro che non prendo i soldi dai francesi, è solo per “la fredda cronaca”) uno degli ultimi negozi di dischi dove puoi fermarti a parlare di musica coi commessi che ne sanno veramente.
La prima impressione che mi ha fatto è stata: “oddio, il nuovo disco degli Afterhours, ma la voce non è quella di Manuel Agnelli; Ah no sono i Baustelle, ma chi canta non è Bianconi, ma chi sono allora?” Gli Amor Fou.
Infatti, per far capire a che tipo di suono si va incontro, loro appartengono a quel cantautorato indie che, come testi, si rifà ai mostri sacri come Tenco o Pasolini, fondendoli con sonorità british alla Beatles (ascolta le varie orchestrazioni); più rock e meno “vellutati” dei Baustelle, pur mantenendo le melodie, e meno d’assalto degli After, pur “spaccando” quando c’è da “spaccare” soprattutto nei live.
E’ un disco che, anche se dura 53 min., è veramente tutto bello e ti fa entrare in un mondo, come accennato prima, “pasoliniano” fatto di personaggi che vanno da De Pedis (sì, proprio Renatino, quello della banda della magliana, sepolto come benefattore nella Basilica di Sant’Apollinare a Roma) ,all’emarginazione di Luciano, che “ha deciso che il mondo non esiste”.
Voto: 9
Brani preferiti: De Pedis, Il mondo non esiste, le promesse.
Come sempre è stato un piacere, un Saluto ai naviganti! Mauro
P.s. Ho sentito “peccatori in Blue Jeans” alla radio dal macellaio mentre ero in coda, allora sono già mainstream? Speriamo! Guardate sull’Acquaman, nella Playlist “Delicatessen”, alcune loro esibizioni live.
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